30/06/2016
Bichara Khader
L’articolo esamina le varie fasi dei flussi migratori, dall’emigrazione temporanea per lavoro alla sistemazione permanente, e mostra la graduale costruzione di un problema musulmano in Europa
e l’emergere di partiti politici di estrema destra anti-musulmani. Affronta la questione della radicalizzazione di giovani musulmani europei e disquisisce sulle politiche di de-radicalizzazione
adottate dagli Stati europei. Il messaggio che l’articolo cerca di trasmettere è semplice: 25 milioni di musulmani si stanno insediando in Europa, e il loro numero è destinato ad aumentare negli anni a venire. I giovani musulmani che sono coinvolti nella radicalizzazione e nel terrorismo costituiscono una minoranza molto esigua che soffre di una rottura dell’identità e che è in cerca di una ‘missione’. Data questa realtà, gli Stati europei dovrebbero fare il massimo per evitare di stigmatizzare tutti i musulmani, per definire chiaramente le cause della radicalizzazione in modo
da progettare strategie adeguate di de-radicalizzazione, e per far progredire l’integrazione socioeconomica delle popolazioni musulmane in Europa. Nella loro vasta maggioranza, i musulmani
in Europa sono attaccati alle loro nuove patrie. Non si considerano come ‘musulmani in Europa’ ma come ‘europei musulmani’. Anche se, spesso, essi ritengono di non essere percepiti né trattati
come cittadini a tutti gli effetti.
Francesco Capece Galeota
L’espressione ‘decennio perduto dell’America Latina’ si riferisce ad un’epoca di crisi che ha colpito nel secolo scorso il subcontinente, a causa di un ritardato ingresso nelle economie mondiali. La ragione principale di tale condizione risiedeva in un debito estero di vaste
proporzioni. La cooperazione regionale tra i paesi del Mercosur e quelli del Patto Andino segna ancora il passo. Una ‘lunga marcia’ della Cina è stata caratterizzata da investimenti in progetti rilevanti, e da una commercializzazione di commodities in vaste proporzioni.
Ubaldo Villani-Lubelli
L’articolo analizza il ruolo della Germania in Europa ripercorrendo le tappe principali della ritrovata posizione di primo piano della Repubblica Federale dopo la caduta del Muro di Berlino.
Dopo il 9 novembre 1989 e la successiva riunificazione, nonostante la paura nei confronti della nuova Germania fosse molto diffusa nei leaders politici europei del tempo, il governo di Berlino
fece una scelta europea e filo-occidentale.
Rustem Kurmanguzhin
L’articolo si concentra sulle principali iniziative della Repubblica del Kazakhstan nello sviluppo della cooperazione con l’Unione Europea, il cui rilievo non risiede solamente nell’importanza dell’incremento della collaborazione con l’UE ma anche nella necessità di inquadramento di alcuni problemi specifici relativi allo sviluppo politico ed economico della Repubblica del Kazakhstan.
Alberto Indelicato
Di Joseph Caillaux, Ministro ed autorevole uomo politico radicale della Terza Repubblica, erano noti i sentimenti pacifisti che forse avrebbero potuto incidere positivamente sullo sviluppo degli
eventi che portarono alla prima guerra mondiale. Ma egli non poté essere al governo al momento della crisi a causa del processo contro sua moglie imputata dell’omicidio del direttore de «Le Figaro», Calmette, suo accanito oppositore.
Giovanni Marchiafava
L’articolo si propone di esaminare l’attuale quadro normativo internazionale sulla sicurezza della navigazione aerea alla luce della recente adozione del Protocollo di Montreal del 2014, che, una volta in vigore, modificherà la Convenzione di Tokyo del 1963 sulle infrazioni e altri atti commessi a bordo di aeromobili. Dapprima sono analizzate le principali previsioni della
Convenzione di Tokyo adottata per fronteggiare il crescente aumento a partire dai primi anni Sessanta dei dirottamenti, evidenziando le sue criticità. In seguito, vengono esaminati i successivi strumenti giuridici internazionali in materia di sicurezza della navigazione aerea.